Decreto Fiscale 124/2019, POS obbligatorio e novità sui pagamenti elettronici
La nuova legge di bilancio introduce molte novità in materia di mercato e pagamenti elettronici, nuovi incentivi ed agevolazioni, ma anche più severi mezzi di intervento e controllo fiscale. L’intenzione è piuttosto palese, ovvero far emergere il sommerso e contrastare in modo più deciso l’evasione fiscale.
È esperienza comune a tutti, difatti, che l’obbligo del POS per commercianti e professionisti, entrato in vigore in Italia sin dal gennaio 2012 sotto il Governo Monti, non ha registrato un gran successo non essendo stati previsti né sanzioni né incentivi. Per tale ragione il nuovo governo si è detto costretto, proprio al fine di incentivare il ricorso a tali forme di pagamento tracciabili, ad introdurre sanzioni nei confronti di chi, ad esempio, rifiuterà ancora pagamenti con carta di credito ed aprire la strada a forme di agevolazioni, come il credito di imposta per gli esercenti che utilizzano mezzi di pagamento elettronici per chi acquista, ovvero rimborso in contanti per quei privati che decidano di pagare abitualmente con sistemi tracciabili.
Andando ad analizzare nel dettaglio il contenuto del decreto fiscale n. 124/2019, le predette novità si possono così sintetizzare:
* Sanzione per chi rifiuta pagamenti con carta.
L’art 23, andando a modificare l’art 15 del decreto-legge18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221 ha inserito, attraverso l’aggiunta del comma 4, l’applicazione di una sanzione di 30 euro, maggiorata del 4% del valore della transazione, nei confronti dei soggetti che obbligati per legge ad accettare la carta, si rifiutino di riceverla in pagamento. “Per le sanzioni relative alle violazioni di cui al presente comma, si applicano le procedure ed i termini previsti dalle disposizioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689“. Competenti ad accertare dette violazioni saranno gli Ufficiali ed Agenti di polizia giudiziaria, organi che, come prevede l’art. 13 comma 1 della legge n. 689 del 1981, devono far rispettare le disposizioni per la cui violazione è prevista una sanzione amministrativa di pagamento di una somma di denaro.
* Per chi accetta i pagamenti elettronici credito d’imposta del 30%.
È il primo meccanismo premiale previsto dal decreto fiscale per incentivare il ricorso agli strumenti di pagamento elettronico e prevede il riconoscimento del credito di imposta del 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate emesse dagli operatori finanziari. Tale credito d’imposta verrà riconosciuto per le commissioni dovute in relazione alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate nei confronti di consumatori finali dal 1° luglio 2020, purché i ricavi e i compensi relativi all’anno d’imposta precedente non superino i 400.000,00 euro. Il credito potrà essere utilizzato solo in compensazione, a partire dal mese successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa e dovrà essere indicato “nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo“.
* Rimborsi in denaro per chi acquista con la carta.
Secondo ed interessante rimedio premiale introdotto dalla legge di bilancio consiste nel rimborso in denaro, con modi e termini ancora da definire, per le persone fisiche di maggiore età che, come privati e quindi al di fuori di un’attività di tipo commerciale o professionale, acquistino abitualmente beni e servizi utilizzando strumenti di pagamento elettronico. Per realizzare questo obiettivo è stato previsto l’istituzione di un fondo con una disponibilità annuale di circa 3 miliardi di euro per il 2020 e il 2021, con previsione di successive integrazioni mediante accesso alle maggiori entrate derivanti dalla emersione di nuova base imponibile.
La sensazione è che diversi aspetti pratici siano ancora da definire, pertanto appare ovvia la continua evoluzione della fattispecie che si presterà a molteplici e nuove interpretazioni; per tale motivo i professionisti di Confcommercio Pisa, del settore giuridico-economico in particolare, dedicheranno particolare attenzione nei mesi a venire agli interventi normativi e fiscali sull’argomento e, naturalmente, saranno sempre disponibili alle richieste di approfondimento e/o chiarimento da parte dei Soci.
Irene Mancuso
Avvocato
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