Pianificazione o scommessa?
Spesso chi investe in borsa viene definito “scommettitore” o “giocatore”, data l’elevata volatilità dei corsi azionari. Un mondo iper connesso, in cui le notizie corrono veloci e influenzano tutto il globo, obbliga l’investitore a trasformarsi in un indovino per azzeccare il titolo giusto e il momento giusto, sia per l’acquisto che per la vendita. E, a conclusione di una buona transazione, a tirare un sospiro di sollievo che tutto è andato bene!
Ma è veramente questo lo spirito di un buon investimento? E’ questo lo scenario che si apre davanti a chi vuole avvicinarsi agli investimenti di borsa? Dipende. Dipende dal proprio obiettivo! Spesso mi viene chiesto “il prodottino buono”, “l’opportunità del momento” o “l’azione che esploderà”. Tutte domande non corrette a cui rispondo semplicemente “qual è il tuo obiettivo”? Questa è la vera domanda che bisogna farci quando vogliamo investire o quando bisogna valutare un investimento che ci viene proposto. Il mercato di riferimento è lo stesso per tutti, ma le esigenze di ognuno sono diverse e personali. C’è chi risparmia per comprare una casa, fare un viaggio, pagare l’università ai figli, accantonare una somma per i nipoti o integrare la pensione statale. Tutte esigenze valide su cui è necessario concentrarsi per pianificare il proprio portafoglio, i propri investimenti. Una corretta pianificazione è un processo lungo e complesso, dove bisogna scavare a fondo negli obiettivi da perseguire, e successivamente tradurre questi in strumenti finanziari. Bisogna sfatare anche un altro mito: non esistono strumenti buoni o cattivi, esistono solo quelli più adatti o meno alle proprie esigenze.
Questo è il punto di partenza corretto per affrontare gli investimenti in borsa. Per fortuna il viaggio da intraprendere non è un viaggio solitario! E’ bene saper scegliere una persona preparata, di fiducia e disponibile che possa aiutare nel momento della pianificazione e tenere costantemente monitorato il portafoglio. Le esigenze personali possono cambiare, incrementare o diminuire con il passare degli anni, e quindi il portafoglio scelto deve essere verificato di pari passo e, all’occorrenza, modificato. Questa modalità operativa permette anche di sganciarsi dall’assillo delle performance di breve periodo e dai movimenti, non prevedibili, dei mercati.
Per concludere, l’approccio ai mercati finanziari può essere più semplice di come ce lo immaginiamo o come ci è stato sempre presentato. Non bisogna essere degli indovini o avere la bacchetta magica. Bisogna avere le idee chiare sul nostro futuro, dove vogliamo arrivare e in quanto tempo.
Una corretta pianificazione non è certezza di arrivare al risultato, ma è l’unica strada percorribile affinché lo si possa fare.
Dott.Fabrizio Valdrighi
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