La sostenibilità negli investimenti: utopia o realtà?

In questo ultimo periodo sentiamo sempre più spesso la parola sostenibilità. Comportamenti sostenibili, vacanze sostenibili, sviluppo sostenibile… ma di investimenti sostenibili ne abbiamo mai sentito parlare?
La consapevolezza sulle tematiche di Environmental, Social e Governance (ESG) è aumentata a livello internazionale in seguito alla sottoscrizione nel 2015 da parte di 193 paesi membri dell’ONU della cosiddetta “Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.
Da quella data il mondo degli investimenti non è più lo stesso, o meglio, ha iniziato a valutare le proprie scelte di investimento in base ai comportamenti messi in atto da ogni società.
A dire la verità, soltanto negli ultimi due anni c’è stato un prolificare di iniziative e di strumenti finanziari con al centro scelte di natura sostenibile.
Ma quali sono nello specifico i principi da rispettare? Per quanto riguarda l’Environmental, ovvero l’ambiente, vengono valutate positivamente le aziende che, nel loro produrre beni o servizi, contrastano l’inquinamento e razionalizzano gli sprechi. Per il tema Social, ovvero ogni politica sociale, il focus è sulla tutela dei diritti dell’uomo e del lavoratore, le politiche di genere e i rapporti tra le realtà produttive e il contesto sociale. In ultima analisi la Governance, tutto ciò che riguarda le buone pratiche di governo delle società e i comportamenti virtuosi delle aziende in tema di rispetto delle leggi.
 
Mi è capitato, dieci anni fa, di ricevere una richiesta alquanto singolare per quell’epoca. Una cliente non chiedeva rendimenti, guadagni, o controllo del rischio, ma voleva assolutamente non finanziare le aziende che riteneva, in base a criteri etici e di comportamento, non meritevoli: “I miei investimenti devono riflettere i miei valori!”; con questo incipit ho dovuto cercare le migliori soluzioni a quel tempo disponibili. Poche soluzioni, ma soprattutto poco trasparenti. Non esistevano, se non rarissime eccezioni, bilanci aziendali che invece dei soliti numeri riportassero gli impegni per l’ambiente, per il sociale e per il buon governo che l’azienda stessa si impegnava di perseguire.
Per fortuna adesso non è più così: è possibile davvero scegliere, anche nei propri investimenti, a chi dare il proprio “voto”, chi premiare a seconda dei comportamenti messi in atto, e non solo valutare gli investimenti in base ai ritorni finanziari.

Ma gli investimenti secondo i criteri ESG, sono anche quelli che hanno rendimenti maggiori? Ci sono diversi studi che sostengono questa tesi con dati, proiezioni e risultati. La relazione può essere molto semplice e di buon senso. Ad esempio, ogni volta che compriamo un bene o un servizio, compriamo anche l’azienda che lo produce. Se il bene non è unico nel suo genere, solitamente siamo davanti a più prodotti da confrontare. Possiamo decidere in base al prezzo, al marketing o alle scelte sostenibile dell’azienda. L’azienda si batte per la parità di genere? Utilizza energie rinnovabili? Rispetta e rigetta ogni forma di corruzione e sfruttamento? Allora il mio acquisto sarà consapevole e rispecchierà i principi in cui credo. E se queste tematiche sono sempre più diffuse, le aziende che le rispettano saranno quelle più premiate e scelte. Inevitabilmente vedranno crescere i propri ricavi e il valore dell’azienda stessa.
Quindi, per chi ama e segue la sostenibilità nelle proprie scelte quotidiane, potrà farlo anche per quanto riguarda le scelte di investimento. Il mercato finanziario ha ormai un focus preciso, le aziende che vorranno essere appetibili dagli investitori dovranno avviare politiche e trasformazioni per allinearsi ai principi di sostenibilità sopra presentati.
E i tuoi investimenti rispecchiano i tuoi principi?
 

   Fabrizio Valdrighi
Consulente finanziario

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