Fondi europei: di cosa si sta parlando?

Nel ciclo di programmazione 2014-2020 i Fondi strutturali di investimento europei (Fondi SIE) hanno assegnato all’Italia 44,8 miliardi di € (quarantaquattro MILIARDI di Euro), di questi 33,9 miliardi sono destinati alla politica di coesione. Che cos’è la “politica di coesione”? E’ quella manovra che l’UE attua per ridurre le disparità di sviluppo fra le regioni degli stati membri e rafforzare, quindi, la coesione economica, sociale e territoriale.

La programmazione di questi Fondi prevede una concertazione tra gli stati membri che porta alla definizione di pochi e chiari obiettivi tematici comuni. Questi obiettivi vengono inseriti nelle programmazioni nazionali. L’utilizzo dei Fondi per sostenere il proprio territorio, oltre all’efficacia, prevede il pieno impiego degli stessi. Le risorse assegnate e non utilizzate causano la riduzione,”definanziamento”, delle quote per il periodo successivo. Inoltre l’assegnazione dei fondi è legata al conseguimento di obiettivi che, se non raggiunti, prevedono la chiusura del programma di investimento da cui derivano.

Descritto così, in breve, il meccanismo è complesso e il sistema può apparire rigido e penalizzante. Al contrario, lo scopo dei Fondi è quello di sostenere lo sviluppo economico attraverso progetti ben gestiti.

La buona gestione di un progetto economico, l’uso oculato delle risorse, la capacità di affrontare e risolvere i problemi contingenti sono le caratteristiche di un imprenditore. Di quello italiano in particolare, come abbiamo visto nel bel convegno Giovani Imprenditori Confcommercio Provincia di Pisa dello scorso novembre in cui si parlava di “resilienza”.

Allora “usciamo” dalla resilienza e vediamo di andare a conquistarci lo spazio che ci compete.

Basta “resilienza”! Via alle sfide!!!

Il primo passo è conoscere e capire come funziona il meccanismo europeo di assegnazione dei fondi. Il successivo è quello di costruire il proprio progetto. In questo caso dobbiamo uscire dalle necessità, per iniziare dalla innovatività. Non sono termini astratti, è quello che un imprenditore fa tutti i giorni. L’idea imprenditoriale va costruita prima dell’uscita di un bando e va preparata senza porsi limiti. Conoscere gli obiettivi tematici significa fare una prima valutazione sulle proprie necessità.

Un piccolo esercizio è la compilazione del Logical framework, uno strumento di programmazione logica delle proprie idee che permette di indirizzare il proprio impegno verso obiettivi chiari e realistici.

Lo schema è il seguente:Sembra complicato? 看起來很複雜??

 

Parliamone in Confcommercio. E’ interessante e, se mi permettete un termine che può sembrare inadeguato, divertente, più di quello che vi aspettate!

Il secondo esercizio, indispensabile, è la costruzione di una rete. Una rete di partner che abbiano interessi comuni. Spesso mi sono sentito dire che in Italia siamo un paese di individualisti e che è impossibile mettere d’accordo due persone “…figurarsi due imprenditori”. Falso. Un imprenditore ha già una rete, di clienti, fornitori, amministrazioni pubbliche con cui interagisce quotidianamente.

Sono si soggetti (si chiamano stakeholders) con cui sedersi a un tavolo, aprire il logical framework e iniziare a discutere di un progetto europeo. Se si litiga è meglio, perché allora vuol dire che si inizia a parlare di interessi veri e la collaborazione passa per forza dal superamento dei conflitti!

Parliamone.

Poi però facciamolo sul serio!

 

Massimo Rosoni

Consulente Europrogettazione

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