I piccoli grandi pericoli che vengono dall’alto
Nel mese di marzo si sono registrate giornate particolarmente ventose e il giorno successivo, camminando per il centro storico di Pisa, ho notato in varie strade calcinacci per terra e zone transennate a seguito dell’intervento dei vigili del fuoco.
Ho pensato così di scrivere questo semplice articolo con il tentativo di sensibilizzare su tutti quei piccoli grandi pericoli che gravano sulla nostra testa ogni qualvolta camminiamo in centro storico. La prossima volta che vi ritrovate a camminare tra le nostri splendide case torri, provate ad alzare un po’ gli occhi: vi ritroverete così, prima o poi, a scorgere qualche gronda particolarmente ammalorata, qualche tegola smossa che spunta dalle grondaie o qualche pezzo di intonato in precarie condizioni di equilibrio. Il primo istinto sicuramente sarà quello di mettersi immediatamente a camminare nel mezzo della strada: più che comprensibile! Infatti, capita molto più spesso di quanto si possa immaginare che qualche piccolo frammento di intonaco, o altro, cada dalle nostre facciate.
Fare un elenco di tutti gli elementi a possibile rischio non è semplice, proviamo comunque a specificare i principali:
• lastre di intonaco;
• cornicioni;
• gronde;
• terrazzi;
• tegole;
• comignoli;
• persiane;
• molto altro ancora…
Ogni volta che cade qualcosa dalle nostre facciate senza che nessuno si faccia male possiamo ritenerci molto fortunati, ma è risaputo che affidarsi alla buona sorte non è mai un’ottima scelta. Inoltre anche nel caso fortunato in cui l’eventuale caduta di calcinacci, o altro, sulla strada non dovesse aver recato danni (o peggio) si innesca un meccanismo che, partendo dall’intervento dei Vigili del Fuoco per l’eliminazione del pericolo imminente e finendo con un’ordinanza del Sindaco, obbliga i proprietari ad intervenire prontamente per eliminare definitivamente ogni possibile pericolo per la pubblica incolumità e, nel frattempo, sostenere le spese di suolo pubblico e di messa in sicurezza temporanea.
E le responsabilità?
In caso di danni ai terzi la responsabilità è sempre della proprietà: del condominio per quanto riguarda la facciata o altre parti comuni o il singolo condomino nel caso, per esempio, di elementi caduti da un balcone aggettante che serve il singolo appartamento.
Ma allora che cosa fare?
La risposta è semplice: intervenire preventivamente.
È sicuramente la soluzione preferibile, non solo perché evita di assumersi rischi e responsabilità, ma anche perché è la soluzione economicamente più sostenibile in quanto permette di pianificare i lavori. In caso di evidenti rischi di caduta non è necessario effettuare i lavori di manutenzione straordinaria immediatamente: con un intervento più economico effettuato con un cestello è possibile rimuovere gli elementi a rischio imminente e programmare gli interventi di manutenzione più avanti. In parole semplici, è fondamentale programmare gli interventi.
C’è una frase di John F. Kennedy che spiega in maniera semplice questo concetto, ovvero come un paese civile, così come un buon padre di famiglia, dovrebbe prepararsi al futuro, programmarlo, costruirlo.
“The time to repair the roof is when the sun is shining”
“Il momento giusto per riparare il tetto è quando il sole splende”
Lavorare in emergenza, dopo il crollo di una porzione di cornicione così come dopo un evento sismico, non è mai la scelta giusta.
Riferimenti:
http://www.pisatoday.it/cronaca/caduta-calcinacci-corso-italia-pisa-2-marzo-2019.html
Ing. Braian Ietto
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