Galileo Galilei e la crescita dell’offerta turistica a Pisa
Assieme al sistema museale cittadino, i percorsi turistici offrono le maggiori opportunità per spostare l’attenzione del turista – e per spostarlo anche fisicamente! – dalla piazza del Duomo, con la solita visita frettolosa di un paio d’ore, al centro città.
Il “Percorso Galileiano”, ideato e condotto da “Pisaincominguides” di Silvia Piccini in collaborazione con il professor Roberto Sonnini, conduce gli ospiti della nostra città per i luoghi che furono teatro della vicenda umana e scientifica di Galileo Galilei e ha finora raccolto, anche tra associazioni di prestigio internazionale e da scuole di fuori Toscana, ampio favore per l’interesse delle “tappe” toccate e per la vivacità e il rigore della narrazione.
Questa positiva esperienza suggerisce intanto come quanto sembri inizialmente meno attrattivo – è il caso del nostro centro storico – possa invece coinvolgere e interessare, una volta ancorato a temi o figure “forti”, come accade per Galileo, personalità celebre in tutto il mondo. Questa stessa esperienza sollecita inoltre una strategia di promozione turistica più selettiva, che dia visibilità a quanto ha un impatto maggiore rispetto ad altre iniziative similari “deboli”, che spesso disorientano e disincentivano alla partecipazione.
Il “Percorso galileiano” si svolse per la prima volta nel marzo del 2003. Da allora si è riarticolato riguardo ai luoghi da vistare e ai contenuti, tanto che oggi si può parlare di più itinerari che illustrano la vita del grande Pisano. Il percorso comunemente proposto inizia in piazza del Duomo, si distende per la via Santa Maria fino a piazza Cavallotti. Di lì procede per la piazza dei Cavalieri, Borgo Stretto (con la duplice sosta di fronte alla lapide dedicata alla casa abitata da Vincenzo Galilei e al sagrato della chiesa di San Michele), piazza delle Vettovaglie, palazzo della Sapienza e infine palazzo Reale, sale del museo.
A palazzo Reale Galileo mostrò per la prima volta al granduca di Toscana le “meraviglie del cannocchiale” nella Pasqua del 1610 e, nel dicembre del 1613, avvenne l’incontro conviviale che avrebbe portato lo scienziato alla stesura della “prima lettera copernicana”. Rispetto a questo luogo oggi gravemente trascurato dal turismo, la caratterizzazione “galileiana” non potrebbe che essere benefica per incrementare il numero degli ingressi e per dare più ampia visibilità alle diverse collezioni che vi sono conservate. E, sempre a proposito di Palazzo Reale, occorre osservare come l’orario di accesso – limitato al mattino e con chiusura domenicale – sia negativo in particolare per il “Percorso Galileiano”, in genere richiesto al pomeriggio dopo la visita mattutina alla piazza del Duomo.
L’assessorato al turismo del Comune di Pisa ha già mostrato un particolare interesse per la figura di Galileo e sembra aver individuato il 15 febbraio, giorno della nascita, per celebrarlo. L’auspicio è che nell’organizzazione degli eventi previsti abbiano voce anche le associazioni del settore turistico e che inoltre le iniziative abbiano un forte impatto mediatico. Un esempio? Un convegno internazionale sul grande scienziato, ma nel luogo “galileiano” di Pisa più misconosciuto: palazzo Reale.
Silvia Piccini
Guida Turistica
in collaborazione con Prof. Roberto Sonnini (Esperto Galileiano)
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