(Ri)Scoprire Pisa
«L’aspetto di Pisa mi piace assai più di quel di Firenze. Questo lung’Arno è uno spettacolo così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente che innamora: non ho veduto niente di simile né a Firenze né a Milano né a Roma. E veramente non so se in tutta l’Europa si trovino molte vedute di questa sorta.»
Così Giacomo Leopardi, nel 1827, nella lettera alla sorella Paolina, descrisse i lungarni pisani cogliendone la vasta e caleidoscopica bellezza e proprio da quei lungarni, lo scorso 4 giugno, davanti ai microfoni di Unomattina, nota trasmissione di Rai1, ho cercato di solleticare la curiosità dei telespettatori con assaggi della ricchezza artistica e culturale della nostra città, nuovamente fruibile dopo i difficili mesi del lockdown.
Il tour mediatico è partito dalla celebre piazza che D’Annunzio chiamò “dei Miracoli” perché incantato dalla straordinaria bellezza dei capolavori di arte monumentale medievale che si ergono eleganti dall’immenso prato verde. Qui, l’Ing. Roberto Cela, direttore tecnico dell’Opera Primaziale Pisana, ha raccontato lo splendore dei marmorei gioielli architettonici, partendo dai 294 scalini della pendente Torre campanaria progettata da Bonanno, per passare al Battistero di Diotisalvi, alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, la cui fisionomia romanica dalle ascendenze moresche spetta a Buscheto e Rainaldo, terminando con il Camposanto monumentale, un museo a cielo aperto.
Dalla solennità artistica e religiosa della piazza, sotto un cielo plumbeo, ho avuto il piacere di traghettare le telecamere della rete nazionale lungo le principali vie cittadine per raccontare “l’altra” Pisa, alla scoperta dei tesori custoditi nell’antica repubblica marinara. Sostando sul Ponte di Mezzo, vero cuore della città, che ogni anno pulsa al massimo durante il folcloristico Gioco del Ponte, non potevano non essere ricordate le liriche leopardiane che trovarono i natali d’ispirazione artistica in questa Pisa «così ridente che innamora» e le testimonianze di Lord George Byron e di Percy Bysshe Shelley, illustri poeti del romanticismo inglese che sui lungarni scelsero di soggiornare durante i moti insurrezionali del 1821.
Grazie ad una regia sapiente e alla professionalità della giornalista Rai Margherita Basso, abbiamo potuto ripercorrere alcuni dei punti nevralgici del centro storico, portando con noi l’appello a riscoprire la bellezza della nostra terra in un tempo sospeso in cui il turismo ha bisogno più che mai di incentivi.
È poi giunto il momento di lasciarci: insieme al nostro saluto è nato l’augurio che questo tour sia apprezzato non solo dal pubblico della trasmissione di Rai1, ma anche dai cittadini pisani, con i quali, personalmente, condivido l’attesa di ritrovare strade, ristoranti, negozi e servizi, frequentati assiduamente da turisti conquistati dalle mille sfumature della nostra città.
Lucia De Benedittis
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