20 Aprile 2020: una data che farà storia, la storia del petrolio
In questa data, per la prima volta in assoluto nell’intera vita dell’oro nero, si è assistito ad un evento mai successo prima e cioè che il contratto future sul petrolio WTI (acronimo di West Texas Intermediate, il petrolio “americano”) scadenza maggio sia andato negativo a -40$ il barile, cioè le aziende petrolifere sono arrivate al punto di pagare 40 dollari al barile pur di liberarsi dal greggio in eccesso. C’è tuttavia da dire che questi prezzi riguardano poche migliaia di contratti ancora aperti sulla scadenza di maggio, mentre tutti gli strumenti di investimento, a partire da ETF e ETC, sono ormai sui contratti di giugno e lì il calo è limitato a poco più del 10%.
Anche se quindi poco importante a livello di singoli investimenti, comunque questo è un fatto storico: ora possiamo dire di aver visto pagare per liberarsi del petrolio in eccesso … quanto sembrano lontani gli anni in cui ci dicevano che il petrolio sarebbe diventato merce sempre più rara ed il prezzo veleggiava stabilmente sopra i 100$ al barile …
Guardando in un listino di materie prime, possiamo vedere che esistono due tipi di petrolio: Brent e WTI. Qual è la differenza tra petrolio Brent e WTI?
Il Brent Crude viene estratto dal Mare del Nord, mentre il WTI – West Texas Intermediate proviene dagli USA: dal Texas, dalla Louisiana e dal Nord Dakota. Il petrolio viene venduto al barile; ognuno di questi barili contiene convenzionalmente 159 litri di greggio, pari a circa 135 chili e i mercati di riferimento sono il NYMEX di New York e l’Intercontinental Exchange di Atlanta. Il loro prezzo non coincide mai, dato che uno è in genere più costoso dell’altro. Il prezzo del petrolio viene determinato dall’incontro tra domanda e offerta, ma risulta essere fortemente influenzato da fattori politici, economici e sociali dell’intero palcoscenico internazionale.
In questa delicata e critica fase di pandemia risulta drasticamente ridotta la domanda di petrolio da parte delle aziende (che sono chiuse) e da parte dei trasporti (aereo e terreno, pubblico e privato). Mentre l’offerta è decisa dagli Stati che estraggono il petrolio: per loro è fonte di guadagno e quindi continuano la produzione. Ma con la riduzione della domanda e un’offerta praticamente costante si ha un eccesso di petrolio che va da qualche parte immagazzinato. Questi costi possono diventare un vero problema per il valore del greggio (ad esempio ci sono navi cargo piene in mezzo al mare utilizzate come semplici magazzini). In più, i barili occupano molto spazio e i siti di stoccaggio non hanno mai avuto a che fare con un crollo della domanda di questa entità.
Spiegato che cos’è il petrolio e il mondo che lo circonda, come fa un risparmiatore a investire su questa “commodity”?
I modi per investire possono essere diversi:
- direttamente sul petrolio tramite ETC
- indirettamente tramite singole azioni di aziende petrolifere
- indirettamente tramite Sicav azionarie che a loro volta investono in singole aziende del settore e ETC, risultando di fatto l’investimento più diversificato e quindi meno volatile rispetto ai due precedenti
Il petrolio, vista l’estrema volatilità del suo prezzo a causa dei molteplici fattori geo-politici ed economici, è considerato un investimento “ad alto rischio” e quindi è sempre consigliabile affidarsi ad un consulente finanziario che spiegherà tutti i pro e i contro che si possono celare nelle varie soluzioni di investimento su questa materia prima.
Fabrizio Valdrighi
Consulente Finanziario
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