Dall'euforia al panico: andata e ritorno del mercato finanziario
“I continui massimi storici, perennemente ritoccati a Wall Street, spingono anche le Borse del Vecchio Continente, sui mercati, dallo scoppio dell’epidemia in Cina, assistiamo ad una vera e propria euforia. La situazione è veramente paradossale e tutti gli analisti sono in imbarazzo perché non riescono a giustificare un comportamento così irrazionale.
Guadagna Londra (+0,3%), ma guadagnano ancor più Francoforte (+0,7%) e Parigi (+0,9%), ma la miglior performance di giornata spetta anche oggi alla nostra Piazza Affari. Il Ftse Mib (+1,05%) è salito di oltre un punto percentuale …”
Questa era la situazione descritta lo scorso 6 febbraio: prima della diffusione della pandemia Covid-19 la situazione a livello finanziario era ottimale e l’euforia regnava incontrastata… ma gli analisti finanziari erano in imbarazzo perché non riuscivano a giustificare questi continui rialzi in quanto non supportati dai dati macro economici.
Con l’esplosione della pandemia a livello globale, circa un mese dopo (15 marzo) gli indici azionari mondiali si trovavano in forte ribasso (con punte di -30% da inizio anno) e l’euforia di qualche settimana prima aveva ormai lasciato il posto al pieno panico e alla depressione finanziaria.
In questo momento alcuni investitori non si sono fidati del “sistema” e hanno deciso di disinvestire per “salvare il salvabile” .
Oggi, 10 giugno 2020, gli indici azionari americani hanno recuperato interamente le perdite (il Nasdaq guadagna più dell’11% da inizio anno) e tutti gli altri listini mondiali sono in forte recupero (con punte anche di +40% dai minimi di marzo).
Certamente questa situazione – tecnicamente definita a “V” – non è semplice da pronosticare a priori, ma altrettanto sicuramente possiamo dire che muoversi sulla base dell’euforia e della paura non è il modo corretto di gestire un patrimonio finanziario.
Chi è uscito a marzo sulla base della paura ha perso il successivo rialzo, mentre chi era entrato a febbraio sulle ali dell’euforia si è trovato poi in una situazione molto complicata… quindi come fare?
La risposta può essere più semplice di quanto possa sembrare: ragionare per obiettivi razionali e non sulle emozioni è sicuramente una risposta corretta, anche se non l’unica.
Infatti, oltre agli obiettivi, che sono sempre personali e non generici, bisogna affiancare una buona diversificazione globale ed una tecnica – tramite PAC, piani di accumulo – di entrata metodica sui mercati, senza esagerare nei momenti di euforia né vendere tutto in quelli di panico.
Chi segue queste regole di base non si troverà mai in difficoltà nei momenti più difficili come a marzo, quando i mercati crollavano, e potrà poi ragionare serenamente sul da farsi nelle successive fasi di recupero, senza farsi trovare impreparato negli eccessi emotivi ed irrazionali che i mercati da sempre esprimono, basti ripensare ai primi anni 2000 con la “bolla internet”.
Fabrizio Valdrighi
Consulente Finanziario
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