Coronavirus: scenario Turismo

Il Decreto Rilancio è stato pubblicato il 20 maggio in Gazzetta ufficiale. Il bonus di 600 euro già erogato a marzo ai titolari di partita IVA, autonomi e professionisti è stato assegnato ad aprile. Successivamente è stato esteso anche per il mese di aprile ma non ancora pervenuto. Bonus a maggio di 1.000 euro per chi dimostrerà di avere fatturato il 33% in meno rispetto al bimestre marzo – aprile del 2019. Da evidenziare, a nostro parere una mancanza di seria programmazione. Non si può pensare infatti di far arrivare tali misure di sostegno con il contagocce, mese dopo mese. Il bonus, almeno di € 1.000, andrebbe esteso fino al 31 dicembre 2020.

Il Governo deve capire che il settore Turismo, asse trainante dell’economia italiana, non può ripartire immediatamente con la fine del lockdown. Intanto devono riaprire le frontiere. E inoltre bisogna considerare il fatto dell’adeguamento delle misure di igiene, anti-contagio, e il conseguente distanziamento sociale, per i vettori, bus, aerei, navi etc. Nessuno ha valutato il fatto che il turismo di massa vive o sopravvive sui grandi numeri. Le agenzie di viaggio e T. O., o le compagnie aeree (in primis quelle low cost) guadagnano se i numeri dei partecipanti sono congrui. Se riduciamo ad esempio il numero dei posti di un bus da 50 a 25, per rientrare dovranno per forza di cosa aumentare i costi del viaggio. Ciò si ripercuote, con effetto domino, su tutto il comparto dei servizi, hotel, ristoranti, servizi guida turistica, etc., monumenti e musei. Senza contare il costo degli adeguamenti strutturali, così come l’acquisto di interventi o macchinari ad hoc per sanificazione ed igienizzazione. Tradotto in soldoni, ciò significa un aumento consistente dei costi ed una riduzione drastica dei guadagni.

Secondo il nostro modesto parere, il Governo non ha fatto pressoché niente per il comparto Turismo. Ridicolo il bonus vacanze di € 500: le famiglie italiane hanno bisogno di liquidità e non di detrazioni o slittamenti dei pagamenti. Ugualmente per la sospensione della prima rata Imu per Alberghi e stabilimenti. Andava cancellata tout court. Riteniamo alquanto probabile che i flussi turistici riprenderanno con estrema lentezza; obiettivamente per il settore Turismo, possiamo ragionevolmente affermare che è stato cancellato pressoché un intero anno. Confidiamo sul turismo interno, essenzialmente composto da privati e famiglie. Per la ripresa effettiva del turismo proveniente dagli Stati Europei bisognerà attendere sicuramente l’autunno. Per gli americani ed extra europei senza alcun dubbio fino alla primavera del 2021. Certo è che al fine di facilitare la ripresa, dovrebbe essere messa in atto una strategia integrata da parte delle Regioni e dei Comuni, con incentivi e sconti finalizzati per il soggiorno in hotel, agriturismo, etc. e per la visita dei monumenti e musei. La tassa di soggiorno, ad esempio, dovrebbe essere sospesa ed ugualmente il pagamento della tariffa per la sosta dei parcheggi turistici, almeno fino alla fine del 2020.

Auspichiamo a tale proposito che vengano promosse sinergie proficue tra professionisti, imprese, esercizi commerciali, titolari di attività di servizi e le varie amministrazioni Comunali, al fine di creare un sistema di impresa integrato finalizzato al rilancio del Turismo, ad oggi il più penalizzato dalla pandemia.

 

Silvia Piccini – Antonella Cinini
              Guide turistiche

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