Troppi soldi sul conto corrente? La banca ti chiude il conto!

Sembra un paradosso ma da alcune settimane è tutto vero: una banca italiana ha scritto ai suoi clienti che, a fronte di giacenze sopra i 100.000 euro sul conto corrente, e nessun investimento o finanziamento in essere, può chiedere la chiusura del rapporto. Altre banche si erano mosse nei mesi passati applicando per le aziende, sempre sopra la solita cifra, degli interessi passivi.

Il problema è il livello dei tassi di interesse che, grazie alle politiche espansive della Banca Centrale Europea, sono in territorio negativo da diverso tempo. Per questo, fare un mutuo o rinegoziarlo conviene molto, mentre le obbligazioni rendono poco o niente e tenere la liquidità sui conti correnti diventa un costo per la banca. Da qui la decisione storica di chiudere un conto per l’eccessiva liquidità! Infatti le azioni portate avanti dalla Banca Centrale Europea mirano ad aumentare gli investimenti nell’economia reale, ma se i soldi restano sul conto corrente non aiutano in nessun modo a far ripartire la nostra economia.

Giusta o sbagliata che sia questa azione, la domanda da porsi è un’altra. Perché tenersi la liquidità “parcheggiata” sul conto corrente? Solitamente un parcheggio è temporaneo, invece le banche stanno assistendo a depositi fissi, quasi immobilizzati, di questa enorme quantità di denaro.

Durante la pianificazione finanziaria del portafoglio, chiedo sempre quanta liquidità una persona vuole tenere a disposizione. Tutti rispondono con cifre intorno tra il 10% e il 20% del patrimonio: cifre alte pensando che quasi tutti gli investimenti possono essere liquidati nel giro di una settimana.
Ma da dove viene tutta questa necessità di tenersi liquidi? Se io dovessi comprare un immobile, saprei che tra sei mesi avrò un’uscita di denaro. Ma se non fossi in procinto di fare acquisti importanti né avessi emergenze da fronteggiare, per cui non abbia già previsto un accantonamento, perché dovrei tenere molta liquidità a disposizione?

Quello che manca quasi certamente è una corretta pianificazione dei bisogni, delle necessità e di come fronteggiarle! Gli investimenti servono proprio a questo, a rispondere ad ogni esigenza, a soddisfarla nei tempi e nei modi più opportuni.

Pianificando correttamente tutte le proprie esigenze finanziarie, sicuramente ci accorgeremo che la liquidità parcheggiata sul conto corrente è eccessiva rispetto a quella necessaria. Una volta, con i tassi molto alti, veniva remunerata, ma ormai questi sono altri tempi. Il conto corrente non è un investimento ma un servizio e, in quanto tale, ha un costo e deve darci un’utilità.

   Fabrizio Valdrighi
Consulente finanziario

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Troppi soldi sul conto corrente? La banca ti chiude il conto!

Sembra un paradosso ma da alcune settimane è tutto vero: una banca italiana ha scritto ai suoi clienti che, a fronte di giacenze sopra i 100.000 euro sul conto corrente, e nessun investimento o finanziamento in essere, può chiedere la chiusura del rapporto. Altre banche si erano mosse nei mesi passati applicando per le aziende, sempre sopra la solita cifra, degli interessi passivi.

Il problema è il livello dei tassi di interesse che, grazie alle politiche espansive della Banca Centrale Europea, sono in territorio negativo da diverso tempo. Per questo, fare un mutuo o rinegoziarlo conviene molto, mentre le obbligazioni rendono poco o niente e tenere la liquidità sui conti correnti diventa un costo per la banca. Da qui la decisione storica di chiudere un conto per l’eccessiva liquidità! Infatti le azioni portate avanti dalla Banca Centrale Europea mirano ad aumentare gli investimenti nell’economia reale, ma se i soldi restano sul conto corrente non aiutano in nessun modo a far ripartire la nostra economia.

Giusta o sbagliata che sia questa azione, la domanda da porsi è un’altra. Perché tenersi la liquidità “parcheggiata” sul conto corrente? Solitamente un parcheggio è temporaneo, invece le banche stanno assistendo a depositi fissi, quasi immobilizzati, di questa enorme quantità di denaro.

Durante la pianificazione finanziaria del portafoglio, chiedo sempre quanta liquidità una persona vuole tenere a disposizione. Tutti rispondono con cifre intorno tra il 10% e il 20% del patrimonio: cifre alte pensando che quasi tutti gli investimenti possono essere liquidati nel giro di una settimana.
Ma da dove viene tutta questa necessità di tenersi liquidi? Se io dovessi comprare un immobile, saprei che tra sei mesi avrò un’uscita di denaro. Ma se non fossi in procinto di fare acquisti importanti né avessi emergenze da fronteggiare, per cui non abbia già previsto un accantonamento, perché dovrei tenere molta liquidità a disposizione?

Quello che manca quasi certamente è una corretta pianificazione dei bisogni, delle necessità e di come fronteggiarle! Gli investimenti servono proprio a questo, a rispondere ad ogni esigenza, a soddisfarla nei tempi e nei modi più opportuni.

Pianificando correttamente tutte le proprie esigenze finanziarie, sicuramente ci accorgeremo che la liquidità parcheggiata sul conto corrente è eccessiva rispetto a quella necessaria. Una volta, con i tassi molto alti, veniva remunerata, ma ormai questi sono altri tempi. Il conto corrente non è un investimento ma un servizio e, in quanto tale, ha un costo e deve darci un’utilità.

Fabrizio Valdrighi
Consulente finanziario

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